vintage e sostenibilita
Vintage Style

Il vintage tra passione, stile e sostenibilità

Pubblicato il 21 Aprile 2020 in Vintage Style

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Il vintage risponde perfettamente al desiderio di indossare un capo che viene dal passato, che racconta il suo tempo, che apre una finestra sulla moda più antica e mai dimenticata la cui bellezza resiste al cambiamento, all’orologio e alle nuove tendenze. Ma il vintage è anche un’ottima scelta sostenibile. Permette infatti di dare nuova vita ad abiti che rischiavano di essere buttati, di limitare l’acquisto frenetico di nuove collezioni della fast fashion, di recuperare vestiti prodotti con materiali buoni e resistenti nel tempo, di avere nel nostro armadio capi scelti con cura, gusto e consapevolezza.

Scegliere il vintage è uno dei passi che suggerisce la Fashion Revolution che da un po’ di anni cerca di creare un futuro più etico e sostenibile per l’industria della moda. Precisamente da quel 24 aprile 2013 che vide la morte di oltre mille lavoratori nel Rana Plaza in Bangladesh, struttura fatiscente che ospitava fabbriche d’abbigliamento al servizio di molti brand di moda internazionale. Un drammatico evento che ha dato il via a un importante movimento globale di sensibilizzazione fondato sul principio della trasparenza (sulla forza lavoro, sulle materie prime, sull’intera filiera) come componente chiave del processo di cambiamento per una moda più responsabile e più etica.

Il vintage e il secondhand rappresentano solo una delle tante strade percorribili verso una moda sostenibile. Si può scegliere di rivolgersi all’artigianato locale, a piccole e grandi sartorie, a quei creativi che disegnano e realizzano capi unici su misura. Oppure si può puntare sull’autoproduzione imparando ad utilizzare una macchina da cucire per creare gli abiti da indossare seguendo gusto, idee e istinto propri. Ma si può anche semplicemente (anzi resta il punto di partenza per tutti) dedicarsi a un’informazione più profonda sugli acquisti che si vuole fare chiedendosi “cosa realmente sto comprando?”. E poi scegliere sapendo cosa determina quel prezzo, quali sono le materie prime utilizzate, che tipo di filiera c’è dietro quel prodotto, chi ha creato quel capo e dove. Ossia scegliere consapevolmente.