In vetrina

Passano le mode ma la giacca di pelle resiste

Pubblicato il 10 Marzo 2020 in In vetrina

Condividi questo post

 

Che sia una giubbino scamosciato, un chiodo nero o un rennino da uomo la giacca di pelle resiste al tempo che passa e alle mode che si alternano. È un po’ come un sempreverde, uno di quei capi che va bene per tutte le stagioni. Ma soprattutto riesce a trovare mille combinazioni giuste, dal classico al casual fino all’abbinamento più elegante.

Le passerelle della moda primavera-estate 2020 hanno confermato il ritorno del soprabito in pelle, in particolare di quello lungo, avvitato, con cintura o anche doppiopetto e in un’ampia varietà di colori. Lo scorso anno i modelli in pelle a bomber, magari impunturati, hanno fatto impazzire soprattutto i più giovani. E nelle stagioni passate ho visto aumentare le richieste di giubbini avvitati, anche con l’interno imbottito per i giorni più freddi, oltre che dei gilet in pelle da uomo. L’alternanza c’è sicuramente sui dettagli. Si passa dalle tonalità più classiche a una variegata palette di colori, dai tagli dritti con il collo a punta ai modelli morbidi e abbondanti, dalle frange alle borchie. Ma il fascino della giacca di pelle ha sempre resistito nel tempo ai cambiamenti della moda. Nel mio immaginario il vero evergreen è il giubbino di Bob Dylan indossato nella copertina del suo album del 1963 The Freewheelin’.

Credo di aver indossato la mia prima giacca di pelle a dodici anni, 1991. Con molta probabilità era vintage, penso venisse dall’armadio di qualche cugino più grande. Era una giacca di renna sfoderata, classico colore marroncino, bottoni a pressione, profumo pazzesco.